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1: segue consigli su come limitare i contatti con “bisfenolo A”

Articolo scritto da AloeGel

1 – Prodotti confezionati – Secondo uno studio pubblicato da Environmental Health Perspectives, è possibile ridurre il livello di esposizione al Bpa evitando il più possibile i cibi confezionati. Già in soli 3 giorni si noterebbero i primi risultati. I 20 partecipanti, provenienti da 5 famiglie, hanno seguito una dieta basata su alimenti freschi, non confezionati, privi di contenitori di plastica e di latta. In soli 3 giorni i livelli di Bpa nelle urine si sono ridotti in media del 66% e quelli di ftalati del 53-66 per cento. Con il ritorno ad una dieta basata su cibi confezionati, i livelli di Bpa sono risaliti alle quantità precedenti.

2 – Scegliere con attenzione l’acqua – Per evitare il contatto con il Bpa rilasciato dal contenitore al contenuto, sarebbe bene preferire acqua di rubinetto (nelle città in cui è potabile), oppure acquistare acqua in bottiglie di vetro. Utilizzate le bottiglie di vetro anche per prelevare l’acqua dalle fontanelle comunali.

3 – Bottiglie di plastica – Le bottiglie di plastica non vengono utilizzate soltanto per l’acqua, ma anche per altre bevande, ad esempio per i succhi di frutta. Cercate di preferire le bevande contenute in bottiglie di vetro e, se potete, preparate succhi di frutta e frullati in casa.

4 – Bibite gassate – Alcune bibite gassate potrebbero contenere tracce di bisfenolo A proveniente dalle bottiglie di plastica o dalle lattine. E’ possibile evitarle o limitarne il consumo a rare occasioni.

5 – Contenitori di latta – Il problema del Bpa che potrebbe essere contenuto nelle lattine non riguarda soltanto le bibite gassate, ma anche le confezioni degli alimenti conservati, come passata di pomodoro, mais e legumi in scatola. Preferite prodotti confezionati in bottiglie e in barattoli di vetro.

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